Arturo  è un lavoratore dipendente e da qualche tempo l’azienda dove lavora è in crisi, non perché manchi il lavoro ma perché i vari fornitori e committenti non pagano.

Arturo continua tutti i giorni a recarsi in azienda, svolgendo ore di lavoro straordinario su richiesta del proprio datore di lavoro, con la promessa che, a commessa conclusa, i soldi arriveranno.

Passano i giorni, Arturo ha concluso il lavoro richiesto, è felice perché la fine del mese si avvicina e finalmente sarà pagato.

Purtroppo non è così. Passano prima i giorni, poi le settimane ed infine i mesi, ma il bonifico sul conto non arriva.  

Arturo, decide allora di rivolgersi al nostro Studio Legale per conoscere i suoi diritti ed avere delle indicazioni su come comportarsi.

Ma quali sono i diritti di Arturo? Com’è opportuno che si comporti?

Nei casi analoghi a quelli di Arturo, è opportuno che i lavoratori si rechino il prima possibile presso un avvocato, possibilmente esperto in diritto del lavoro, affinché vengano avviate le azione più idonee sia per il recupero dei crediti vantati che per valutare l’opportunità o meno di rassegnare le dimissioni per giusta causa.

E’ bene sapere che, in caso di insolvenza del proprio datore di lavoro, l’Inps si sostituirà al datore  insolvente nel pagamento sia del TFR che delle ultime tre retribuzioni (nei limiti dei massimali della CIGS) maturate entro l’anno dalla cessazione del rapporto di lavoro. 

A titolo di esempio, se si è nel mese di maggio e non si è pagati dal mese di gennaio, il lavoratore, in caso di mancato pagamento dello stipendio, potrà richiedere l’intervento del Fondo di Garanzia Inps soltanto per   le mensilità di maggio, aprile e marzo e solo entro limiti prestabiliti. Pertanto, quando gli stipendi non vengono corrisposti, è bene attivarsi il prima possibile per il loro recupero al fine di ridurre al minimo la perdita economica.

Quanto tempo ci vorrà per recuperare le retribuzioni non pagate?

Purtroppo la risposta è: DIPENDE.

Infatti, in tutti i casi in cui si debbano recuperare dei soldi, non è mai possibile sapere come si comporterà il debitore. 

Potrebbe pagare subito dopo aver ricevuto la diffida di pagamento, magari concordando un pagamento rateale, oppure non provvedere neanche a seguito dell’avvio di un’azione giudiziaria vera e propria.

Nella seconda ipotesi, i tempi potranno essere lunghi (anche anni) ma, se ci si affida ad un avvocato, questi saprà sicuramente come muoversi e come tutelare al meglio gli interessi del proprio Assistito.

In tutti i casi in cui venga omesso o anche solo ritardato il pagamento dello stipendio, il nostro Studio Legale è in grado a fornire una consulenza personalizzata volta a verificare quali siano le azioni più opportune da intraprendere.

Sia che si tratti della necessità di inviare una diffida di pagamento, di procedere con un pignoramento o con una richiesta di fallimento, siamo disponibili ad offrire tutta l’assistenza necessaria, fornendo preventivi personalizzati per venire incontro ad ogni esigenza. 

In caso di necessità, non esitate a contattarci.