Il coniuge del defunto è uno dei soggetti ai quali il legislatore riconosce maggiori tutele: rientra tra gli eredi legittimari, ossia quegli eredi ai quali è riservata per legge una determinata quota del patrimonio del de cuius. 

La separazione ed il divorzio possono incidere su tali diritti, limitandoli o addirittura estinguendoli:

– in caso di separazione senza addebito e in caso di separazione con addebito sancito da una sentenza non ancora passata in giudicato, il coniuge e l’ex coniuge sono praticamente equiparati e gli spettano i diritti di abitazione della casa adibita a residenza familiare e di uso dei mobili che la corredano, se di proprietà del coniuge defunto o comuni.

in caso di separazione con addebito e sentenza passata in giudicato, il coniuge superstite è ammesso a fruire dell’assegno vitalizio solo se, al momento dell’apertura della successione, godeva degli alimenti a carico del coniuge deceduto;

-in caso di divorzio, essendoci la cessazione degli effetti civili del matrimonio, i coniugi perdono tutti i diritti successori e il patrimonio del de cuius viene devoluto integralmente a favore degli altri eredi. Però, se il coniuge divorziato superstite versa in stato di bisogno ed era titolare di un assegno divorzile, previo ricorso al Tribunale, potrà vedersi riconosciuto un assegno alimentare posto a carico dell’eredità. Inoltre, il coniuge divorziato avrà diritto alla pensione di reversibilità dell’ex se era già titolare di un assegno di divorzio, non si è risposato ed il rapporto di lavoro dell’ex defunto si era svolto in data anteriore alla sentenza di divorzio. 

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